2020: DOVE ANDRANNO I SOCIAL?

Susanna Fontana
Susanna Fontana
Social media manager

2020: dove andranno i social?

Una cosa caratterizza i social:

ad ogni inizio d’anno, stando alle analisi dei marketers, sembra si vogliano completamente trasformare, portando alla nostra attenzione nuove tendenze. A volte è vero a volte no, perché andando poi ad approfondire le analisi, le novità non sono sempre così rilevanti come si dice".

Si tratta, in ogni caso, di evoluzioni alle quali occorre prestare attenzione. E allora vediamo che cosa il 2020 ci riserva, e come si possano utilizzare questi cambiamenti per affinare la suprema arte del marketing on line.

Partiamo dalle certezze:

il mercato è sempre alla ricerca di una e una sola cosa: ovvero trovare strategie e tecniche innovative per relazionarsi al proprio pubblico e a nuove relazioni. Da qualsiasi parte la si giri si cerca di far evolvere il rapporto con il cliente che, da che mondo è mondo, è sempre sul piedistallo dell’attenzione.

Però, siccome sul web tutto è misurabile, una delle prime preoccupazioni che tormenta i marketers (e la loro capacità di vendita) è quella di capire quali siano le scale metriche da adottare per capire se una campagna funziona oppure no.

"MI PIACE"

In questo senso una delle prime metriche ad essere andate in soffitta è quella dei “mi piace”. Visto che Instagram e Facebook hanno compresso la valenza dei “like” per i marketers la preoccupazione oggi è capire cosa viene detto piuttosto che quante persone guardano un post.

E qui la faccenda si fa dannatamente ostica: perché a contare (e far valere) 1.000 o 10.000 son capaci tutti.

Altra cosa è dare valore a un concetto fondamentale, piuttosto etereo, come quello della reputazione. E qui la sfida diventa pesante, fatta di incroci di dati e proiezioni.

La persona è sempre al centro dell’attenzione: le conversazioni si sono fatte dialoghi. E il problema principale è capire come alimentare il dialogo con i singoli e con la loro rete di relazioni.

È infatti evidente che ci sia un universo di singole persone intrecciato a galassie di tribù culturali (intendendo con questo termine tutto quel complesso di conoscenze/mode/tendenze che costituiscono il sottofondo di una comunità). Questi gruppi omogenei a volte risultano anche autoreferenziali e desiderosi di una conversazione esclusiva: per questo Instagram ha reso possibile far vedere le proprie Stories solo a un gruppo ristretto di amici.

2020: dove andranno i social?

Queste caratteristiche hanno sorretto lo sviluppo di una nuova tendenza:

i social sono anche diventati mercati e, oggi, il “social shopping” estende sempre più in profondità (e in larghezza) le sue maglie.

E se Facebook offre anche la possibilità di personalizzare dinamicamente le esperienze di acquisto, Instagram si conferma il canale che, per eccellenza, conferma le maggiori potenzialità per la vendita.

Chi invece si è evoluto diventando una delle principali vetrine per aiutare le aziende B2B a mettere in mostra i loro prodotti è LinkedIn. Ma è importante avere chiara la strategia di utilizzo di questo canale social: troppo spesso invece LinkedIn viene trasformato in una sorta di contenitore di spot pubblicitari, svilendone le potenzialità e costringendo ad investimenti non sempre oculati che poi, per gli scarsi risultati, rischiano di demoralizzare chi li fa.

(continua)

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