Il marketing incontra la felicitÀ

Stefano Sebastianelli

 

Stefano Sebastianelli 

A.d. e digital business director di Aipem

Cosa succede al marketing

Il marketing incontra la felicità evolvendo al livello 3.0. Questo gli permetterà di sostenere l’imprenditorialità nella nuova era economica iniziata con il Covid-19.

L’epidemia ha scombinato le regole di un mercato che sembrava immutabile, orientato verso un’inarrestabile globalizzazione. Credevamo in una linea retta senza alternative. Invece no.

È finita la globalizzazione?

L’iperconnessione si è trasferita sul digitale liberando spazi inaspettati. E ha riconfigurato i modelli di relazione e di vita di tutti: singoli e imprese.

Il locale ha ripreso il suo spazio, anzi ne ha guadagnato. Il tempo ha restituito  spazio al presente, al qui ed ora. Tutto questo insieme ha riportato alla luce i valori oscurati dalla precedente irrefrenabile ansia di fare, esserci, dire, consumare.

Cosa ne è uscito? Un’evoluzione positiva, un nuovo slancio verso il miglioramento, con una maggiore attenzione alla persona, al suo universo, alle sue relazioni. Alle sue emozioni e alla sua felicità.

Il marketing dall’1.0 al 3.0

Il grande guru del marketing Philip Kotler ha recentemente descritto il percorso che ci ha portati fin qui. Una strada già avviata prima del Covid-19 ma che  l’epidemia ha reso più rapida.

Se il marketing incontra la felicità, cosa succede? Da dove è partito e dove è arrivato? Per Kotler agli albori di questa disciplina l’obiettivo era la mente: ci si concentrava sulla narrazione del prodotto per renderlo razionalmente apprezzabile. Era il marketing 1.0.

Gli inizi

Il primo salto evolutivo ha rappresentato un passaggio importante: dalla mente ci si è concentrati sulle emozioni. Il marketing 2.0 ci diceva che occorreva far innamorare di un prodotto facendo emozionare il pubblico.

Oggi, per Kotler, siamo arrivati al marketing 3.0 nel quale la felicità rappresenta il nuovo KPI di riferimento. Ed essa, la felicità, è lo strumento che può e sa veicolare nel modo migliore i valori legati ad ambiente e sostenibilità.

Abbracciare la felicità

Per il professore statunitense non si tratta di astrazioni: a suo dire ci sono aziende che abbracciando la logica della felicità, cercando di perseguirne le ragioni, hanno fatto fortuna. Anzi fortune inenarrabili, perché queste sono le aziende più amate e cercate dal pubblico di tutto il mondo.

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Come hanno fatto? 

Queste aziende hanno applicato una regola semplice (almeno apparentemente): si sono fatte amare. Ovvero si sono differenziate sostenendo valori ed un impatto positivo. Hanno fatto del bene, pur continuando a perseguire l’obiettivo della crescita e della soddisfazione dei propri azionisti. Anzi: più che soddisfazione, la felicità dei propri azionisti.

Sono aziende stakeholder-oriented, cioè puntano a rendere felici clienti e investitori. Adottano politiche salariali eque e cercano di conquistare la passione dei propri dipendenti, dei clienti, dei fornitori. Danno spazio alla creatività e alla voglia di fare, riconoscendo il merito. 

 

Utilizzano i benefit per incrementare il senso di appartenenza. Mettendo il cliente (interno-esterno) al centro, cercano di offrire delle esperienze che restituiscano valore. Insomma, fanno esclamare ai dipendenti “questo è il miglior posto dove vorrei lavorare, sono felice di essere qui”.

Cosa insegna il marketing 3.0

Il marketing 3.0 insegna alle aziende che differenziarsi è necessario, ma che farlo attraverso valori ed impatto positivo diventa altamente performante. I propri sforzi vedranno fortemente incrementare la qualità dei risultati.

Quando si crea valore condiviso si assiste ad un’esplosione enorme di energia per l’impresa, perché le persone si sentono orgogliose di quello che stanno facendo. Sentono che il loro impegno diventa parte di un tutto più grande e più bello. Ciò rende felici le persone e performante la crescita di un’azienda.

Un passo avanti verso un mondo migliore.

Ecco perché tutto questo ha a che fare con la responsabilità sociale e ambientale: nel rendere felici le persone attraverso valori, attenzionerispetto, merito, si fa un passo avanti verso un mondo migliore, partendo da un ambito fondamentale per tutti, il lavoro. 

Come insegnava Sergio Marchionne, ogni sera, uscendo dall’ufficio o dalla fabbrica, c’è solo una domanda che ci si può fare e alla quale rispondere con totale sincerità: ho lasciato questo posto migliore di come l’avevo trovato questa mattina?

Il miglioramento continuo è uno degli obiettivi che il marketing deve insegnare a perseguire ad ogni azienda per essere all’altezza delle sfide che oggi dobbiamo affrontare. E la felicità è uno strumento fondamentale per sostenere qualsiasi percorso di miglioramento, personale o aziendale.

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