digital events per la riscossa anticovid

Nicola Donda
A.d. e digital creative strategist di Aipem
Eventi digitali
Digital events motore della riscossa antiCovid. L’epidemia del secolo è stata un serio problema per tutte le aziende. Ma è anche vero che la digitalizzazione degli eventi è stata il salvagente al quale aggrapparsi in mezzo ai marosi.
Lo abbiamo capito tutti fin dai primi giorni di marzo quando si è iniziato ad annullare le fiere, chiudere le frontiere, annullare qualsiasi spostamento. L’unico modo per comunicare era attraverso gli strumenti digitali.
Abbiamo però assistito ad un salto evolutivo che, come in tanti ormai confermano, ci ha fatto avanzare tecnologicamente di cinque anni in cinque mesi.
Cinque anni in cinque mesi
E dopo una prima, comprensibile, fase di smarrimento abbiamo iniziato a capire che, invece di essere una punizione divina, quella del lockdown poteva diventare l’occasione per mettere in atto quello che da troppo tempo si stava procrastinando. Ovvero una vera digitalizzazione dei rapporti, delle progettualità e attività commerciali, degli eventi.
Questa necessità si è rivelata un acceleratore di dinamiche relazionali e, ma è un tema sul quale torneremo, anche un formidabile strumento di sensibilità ambientale. Perché digitalizzare gli eventi significa consumare meno energia, disperdere meno Co2 nell’ambiente, bruciare meno riserve energetiche.

Gli eventi sono irrinunciabili
Ma torniamo alla digitalizzazione degli eventi: il primo risultato sul quale riflettere è che le manifestazioni, gli appuntamenti fieristici o quant’altro, sono un elemento irrinunciabile della nostra economia. Perché ci mettono in rapporto con gli altri, fanno accrescere le nostre conoscenze, ci fanno conoscere nuove tecnologie e modelli relazionali.
Per questo l’unica cosa da fare, di fronte a un’emergenza come quella che abbiamo vissuto e che ha cambiato il nostro modo di guardare alle cose, è far evolvere il modello di evento al quale eravamo abituati. Anzi, sui quali ci eravamo forse fossilizzati. E poi, sperimentare che le manifestazioni fieristiche, eventi, convegni, convention e chi ne ha più ne metta possono vestirsi di una forma completamente nuova.
Di necessità virtù.
Ibridazione
In questo processo abbiamo un grande alleato che è il digitale e un concetto che ci è diventato sempre più familiare: l’ibridazione.
Quindi digital events motore della riscossa anti Covid? Si, ma solo se capiamo che gli eventi ancora ci saranno ma assumeranno una forma ibrida, facendo interagire reale e virtuale, fisico e digitale. Siamo convinti che questa sia più una conquista che una condanna.
Da subito infatti si è capito che la digitalizzazione di un evento, se sostenuto da una solida strategia di contenuto e dalle tecnologie adeguate, può diventare un ottimo acceleratore di business.

Cosa possiamo fare con gli eventi digitali
Con gli eventi digitali si può risparmiare e si può guadagnare di più consolidando il valore aggiunto nel tempo. Vediamo perché.
Un evento digitale ovviamente può essere live streaming, con la possibilità di creare un ambiente immersivo particolarmente attrattivo per gli spettatori, aumentando il loro engagement.
Un evento digitale ha la possibilità di essere sostenuto da un’infinità di contenuti on-demand che possono essere messi a disposizione degli utenti: contenuti gratuiti, oppure on-paid, disponibili per il tempo che si predetermina e che possono rappresentare ulteriori occasioni di engagement.
L’evento digitale permette di allargare notevolmente la platea del target al quale rivolgersi, lavorando anche su una profilazione particolarmente accurata del pubblico per aumentare le opportunità di business.

Accessibilità, pubblico allargato, interazione
Gli eventi digitali sono largamente accessibili perché annullano quasi tutte le barriere che si frappongono alla relazioni con i nostri interlocutori. Hanno una durabilità gestibile in modo personalizzato perché possono essere un evento unico e irripetibile, ma anche durare nel tempo dando la possibilità di rivivere l’esperienza attraverso l’on demand.
L’obiettivo di creare esperienze positive per il partecipante all’evento, con il supporto del digitale può essere sostenuto con una varietà amplissima di soluzioni e strumenti. Al punto che forse, digitalmente si riescono a dare un numero di emozioni che con il solo evento fisico neppure si può immaginare.
Questo però ci fa capire che la cura nella progettazione di un evento digitale deve essere particolarmente attenta e professionalmente strutturata.
Serve soffermarsi su una riflessione: non serve scomodare Marshall McLuhan per capire che non è il medium che definisce il valore di un contenuto (leggasi evento in questo caso).
Un evento digitale, proprio perché risolve problemi che fisicamente non si potrebbero neppure lontanamente avvicinare, può essere anche molto impegnativo dal punto di vista economico. Anche perché il confronto che l’utente farà subito, sarà con ciò che vede quotidianamente sugli schermi a lui abituali, siano la Tv di casa o il più evoluto degli smartphone. Ovvero produzioni di altissimo livello, con una cura del dettaglio a volte maniacale.
È per questo che la digitalizzazione degli eventi richiede una grande capacità progettuale, conoscenze tecnologiche evolute, elevate competenze gestionali.
Ovvero è tutt’altro che una banalità. Gli effetti del lockdown ci hanno insegnato anche questo: il giorno dopo la chiusura si è riversata su di noi una intensa pioggia di webinar, appuntamenti on line, video lezioni. La maggior parte delle quali realizzate in casa con pochi e a volte scadenti mezzi.

Non parliamo di webinar, please
Questo ha causato in molti una reazione a catena: ogni invito ad un webinar finiva immediatamente nella casella dello spam. Se manca la strategia, la progettualità, il controllo, questo è il rischio: gettare tempo e denaro.
Se parliamo di digitalizzazione degli eventi dobbiamo capire che ci stiamo concentrando su nuove formule per fare delle fiere anche di carattere complesso e strutturato, di convegni con la partecipazione di centinaia di persone, di congressi con la presentazione di soluzioni tecnologiche innovative attraverso strumenti digitali evoluti. Insomma, non del webinar fatto con l’aiuto di “mio cugino, che ne sa”.
Concludendo…
In conclusione, i digital events possono rappresentare il motore della riscossa anti Covid ma anche il passaporto per i nuovi mondi della comunicazione.
Però attenzione: come per attraversare qualsiasi frontiera, servono documenti, biglietti di viaggio, prenotazioni, un vettore, e tantissimi servizi accessori. Non lo si può fare a caso e a cuor leggero.
Chi diceva che il ruolo delle agenzie di comunicazione era finito evidentemente non aveva tenuto in considerazione la forza rivoluzionaria degli eventi digitali.