METAVERSO, BLOCKCHAIN, CRIPTOVALUTE, NFT E ALTRE BUZZWORD DEL WEB 3.0

Nicola Donda

Nicola Donda

Digital strategist di Aipem

Stiamo assistendo ad una rivoluzione tecnologica e di costume mai vista in precedenza, sentiamo ovunque queste parole: metaverso, NFT, blockchain, criptovaluta, Ethereum, ecc.

Spesso sono utilizzate in maniera scorretta, solo per appropriarsi del carico di hype che si portano dietro, altre volte caratterizzano progetti e iniziative che rappresentano dei veri e propri “game changers” e determinano l’evoluzione nel modo in cui ci si comporterà in futuro.

Una cosa è certa, se non si è sul pezzo si perde il treno!

Da una parte ci sono i metaversi, ambienti in cui grazie ad un avatar si può interagire, giocare, lavorare, fare business e tanto altro. Dall’altra parte gli NFT, token non fungibili, che permettono di acquistare arte, oggetti, terreni e molto altro ancora. Combinati con la tecnologia alla base della criptovaluta, la blockchain, gli NFT sono l’ultima frontiera dell’economia decentralizzata. Tutto questo viene comunemente definito web 3.0.

Ma come fare ad orientarsi in questo oceano di informazioni? Non esiste una scuola o un corso completo, quello che vale oggi potrebbe essere superato domani, quindi è necessario aggiornarsi in “real time” attraverso i canali dedicati a questo universo.

LE BASI: BLOCKCHAIN E DECENTRALIZZAZIONE

Tutto nasce dal concetto di decentralizzazione introdotto dalla tecnologia alla base delle criptovalute: la blockchain.

Una blockchain è un archivio digitale condiviso e decentralizzato, consultabile da chiunque faccia parte della rete. Per questo, una volta che delle informazioni vengono registrate all’interno della blockchain, sono “praticamente” impossibili da modificare.
Una blockchain è letteralmente una “catena di blocchi” contenenti informazioni. Ogni blocco della catena contiene 3 elementi: il primo elemento sono i dati che vengono memorizzati in quel blocco. Il tipo di dati contenuti nel blocco dipende dal tipo di blockchain; la blockchain di Bitcoin, ad esempio, memorizza qui i dettagli di una transazione, come mittente, destinatario e la quantità di bitcoin che viene scambiata.

Il secondo elemento è l’hash, una stringa di numeri e lettere che identifica quel blocco e il suo contenuto e che è sempre unica: ogni volta che viene creato un nuovo blocco, viene calcolato un nuovo hash, unico e specifico per quel blocco.
Se qualche dato all’interno del blocco cambia, cambierà anche l’hash. Il terzo elemento contenuto in ogni blocco è l’hash del blocco precedente, ed è proprio la presenza di questo hash all’interno di ogni blocco a dare origine alla catena. È proprio questo che rende la blockchain così sicura.
C’è poi un’altra caratteristica della blockchain che ne garantisce la sicurezza: la decentralizzazione.

Le blockchain utilizzano una rete peer-to-peer alla quale chiunque può accedere e partecipare. Chi si unisce a questa rete diventa un nodo e ottiene una copia completa della blockchain e può verificare che tutto sia in ordine. Quando qualcuno crea un nuovo blocco, questo blocco viene inviato a tutti i nodi della rete. Ogni nodo verifica quindi il blocco, per assicurarsi che non sia stato manomesso e, se tutto è corretto, ogni nodo aggiunge questo blocco alla propria blockchain, mentre se un nodo aggiunge un blocco che è stato manomesso, questo verrà respinto da tutti gli altri nodi della rete.

Le blockchain oggi vengono utilizzate principalmente per registrare transazioni di criptovalute ma possono essere usate per conservare qualsiasi tipo di dato, (smart-contracts, cartelle cliniche ecc.) o per la creazione di asset digitali firmati, i cosiddetti NFT o Non Fungible Tokens (come ad esempio opere d’arte).

TOKEN E NFT

La tecnologia della blockchain ha consentito la nascita e la diffusione delle criptovalute.
Le criptovalute possono essere suddivise in due categorie: criptovalute supportate dalle proprie blockchain, come Ethereum e Bitcoin (BTC) e criptovalute costruite su blockchain esistenti (ad esempio: 0x, Fantom, JNT, ecc).

Una criptovaluta, per essere definita tale, deve soddisfare sei requisiti:

  • 1. Il sistema non richiede un’autorità centrale poiché il suo stato è mantenuto attraverso un consenso distribuito;
  • 2. Il sistema mantiene un controllo delle unità di criptovaluta e della loro proprietà;
  • 3. Il sistema determina se possono essere create nuove unità di criptovaluta. Se tali unità si possono creare, il sistema definisce la loro origine e come determinare il loro possessore;
  • 4. La proprietà di una criptovaluta può essere provata solo crittograficamente;
  • 5. Il sistema consente di eseguire transazioni nelle quali avviene un cambio di proprietà delle unità crittografiche. La conferma della transazione può essere rilasciata solo da un ente che può provare la proprietà delle criptovalute oggetto della transazione;
  • 6. Se vengono date simultaneamente due diverse istruzioni per il cambio di proprietà delle stesse unità crittografiche, il sistema esegue al massimo una delle due.

Un token è un insieme di informazioni digitali all’interno di una blockchain esistente che conferiscono un diritto a un determinato soggetto. La tokenizzazione è la conversione dei diritti di un bene in un token digitale registrato su una blockchain.
I Token possono essere fungibili o non fungibili.

I token che sono uguali l’uno all’altro sono fungibili. Per esempio, parlando di valute, ogni dollaro o euro (o qualsiasi altra valuta) ha esattamente lo stesso valore dell’altro.
Il valore di un bitcoin è lo stesso di un altro bitcoin indipendentemente dalle circostanze del suo utilizzo.
Tutte le criptovalute sono token fungibili.

Un non-fungible token (NFT) è un tipo speciale di token che rappresenta l’atto di proprietà e il certificato di autenticità scritto su blockchain di un bene unico (digitale o fisico); i token non fungibili non sono quindi reciprocamente intercambiabili.
Ciò è in contrasto con le criptovalute, come Bitcoin, che sono per loro stessa natura fungibili, ovvero possono essere duplicate infinite volte in copie esattamente identiche ed interscambiabili.

In poche parole un NFT è uno Smart Contract che certifica il possesso di un asset; questo contratto è tracciato sulla Blockchain.
Tutto quello che conosciamo e facciamo è “nftizzabile” ma in questo momento ci sono alcune categorie di NFT che vanno per la maggiore, ad esempio i collezionabili, l’arte e la fotografia, i PFP, gli avatar, la musica, ecc.
Un NFT può però essere anche associato al diritto di usufruire di un servizio esclusivo, ad esempio l’ingresso ad un evento o alla partecipazione ad un corso.
Possono essere associati alla proprietà o all’affitto di una “land” all’interno di un metaverso.
Gli utilizzi sono moltissimi e in continua evoluzione, ogni giorno ci sono delle novità.

I METAVERSI

Il metaverso è un universo digitale frutto di molteplici elementi tecnologici tra cui realtà virtuale e realtà aumentata. Nel metaverso, gli utenti accedono tramite dispositivi (browser, smartphone, visori occlusivi, ecc ) e vivono delle esperienze virtuali: possono creare degli avatar realistici, incontrare altri utenti, creare oggetti o proprietà virtuali, andare a concerti o conferenze, lavorare, viaggiare e altro.
A seconda del dispositivo utilizzato per accedere al metaverso è possibile parlare di Metaverso occlusivo (fruibile tramite dispositivi tipo Oculus), di Metaverso in realtà aumentata (ad esempio con dispositivi Hololens) o ibridi.

La riduzione del prezzo di questi dispositivi segnerà il passaggio all’adozione di massa e favorirà l’accesso al metaverso a livello globale.
Oggi i ragazzi sono abituati ad utilizzare i “metaversi” nel mondo del gaming, vedi Fortnite, Minecraft, ecc. ma sono metaversi non decentralizzati poiché appartengono ad una società.
Esistono i metaversi decentralizzati (per esempio OVR, Decentraland e Sandbox), molto più interessanti perché le proprietà sono distribuite nella community con principi basati su blockchain.

In quest’ottica decentralizzata assume molta importanza il collegamento tra NFT e metaverso. All’interno di un metaverso tante cose possono essere collegate ad un NFT: le “land“possono essere acquistate, vendute o affittate, tutti gli asset utilizzati possono essere “enneffetizzati” (skin, avatar, oggetti, attività a cui partecipo, come ad esempio i biglietti per un concerto nel metaverso o un corso di formazione).

IL RUOLO DEL MARKETING

In questo contesto, che importanza assumono il marketing e la comunicazione?
Un progetto legato al mondo crypto, blockchain, NFT e metaverso acquisisce valore solo se si riesce a creare Hype intorno ad esso.

Questo determina un ruolo fondamentale per il marketing e la comunicazione, che si dovranno evolvere e adattare ai linguaggi e canali propri del web 3.0. Ci sono ad esempio canali preferenziali dove si riuniscono le community legate al mondo crypto e NFT, vedi Discord, Twitter e YouTube.
Ci sono codici di comunicazione, linguaggi e toni di voce propri (video con ritmo molto sostenuto, grafica 3d molto spinta, live, ecc).
Si apriranno molte opportunità per nuove figure lavorative, come i community manager, che saranno gli animatori dei “villaggi digitali”, all’interno dei quali creare Hype intorno a progetti, eventi e prodotti.

Ci saranno molte opportunità per privati, investitori e aziende perché questo mondo prevede molti business model, (“play to earn”, “teach to earn”, “invest to earn”, solo per citarne alcuni).

L’importante è studiare, leggere, ascoltare. Aggiornarsi insomma e restare sul pezzo… altrimenti si rischia di perdere il treno.

Ti va di approfondire l’argomento? Contattaci, sarà un piacere parlarne insieme.

Condividi questo articolo:
Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su linkedin
LinkedIn
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email