Mercoledì, alla presenza dell’Assessore Regionale alla Cultura e allo Sport Tiziana Gibelli, è stata inaugurata l’esposizione “2%, due aziende per cento anni di storia”, curata dagli studenti del liceo Percoto di Udine nell’ambito della manifestazione Conoscenza in Festa, organizzata dall’Università degli Studi di Udine. Il progetto, realizzato con il supporto dell’agenzia di comunicazione udinese Aipem, ha impegnato per diversi mesi un gruppo di studenti, che si è impegnato in una ricerca per la ricostruzione della storia di due aziende storiche friulane, Tonon (sedie di design) e Taverna (cantieristica e trasporto navale). L’esposizione è visitabile fino a sabato 30 giugno, nella sala multimediale messa a disposizione da Aipem, in via Paolo Sarpi 14 a Udine.
L’esposizione raccoglie i risultati del progetto di alternanza scuola-lavoro degli studenti, fra ricostruzioni bibliografiche e ricerche d’archivio e sul campo, proposti in un percorso conoscitivo strutturato nella mostra ospitata nella sede di Aipem. L’agenzia di comunicazione, ha partecipato attivamente con i propri specialisti, e Maurizio Clemente il copywriter di Aipem che ha tenuto un corso di formazione agli studenti, introducendoli al mondo della pubblicità tradizionale e digitale, illustrandone mezzi, linguaggi e potenzialità. Un contributo molto apprezzato dalla Dirigenza e dagli studenti del Liceo Percoto, che hanno potuto misurarsi con dei professionisti del settore che hanno condiviso preziosi consigli frutto dell’esperienza in un’azienda leader del settore. La collaborazione fra il Liceo e l’agenzia di comunicazione, si inserisce all’interno del quadro più ampio delle attività di innovazione e sostegno al territorio del progetto “SoloGrazie”.
“L’attività svolta dagli allievi – afferma la Preside del Liceo Percoto dott.ssa Gabriella Zanocco – ha evidenziato come il percorso del Liceo Economico Sociale sia in grado di dare una formazione ricca, culturalmente approfondita e, nel contempo, sappia stimolare gli allievi, spingendoli a guardare al di fuori dello studio tradizionale e li porti a rapportarsi alla realtà esterna con la curiosa creatività dei loro 18 anni. Credo che questo sia il risultato tangibile di un lavoro didattico che guarda all’innovazione.”