Quanto sono reali le opportunità nel Metaverso?

Chiara_Pavan

Chiara Pavan

Master Digital Marketing UNIUD

Negli ultimi mesi abbiamo cominciato ad osservare come i temi legati al metaverso, agli NFT e alle criptovalute abbiano acquisito grande risalto sociale e siano diventati sempre più dibattuti. Le nuove tecnologie, soprattutto quelle inerenti alla blockchain, stanno generando un interesse significativo. 

Il coinvolgimento degli utenti su questi contenuti viene dimostrato dal fatto che, nel 2021, le ricerche sul web legate al termine metaverso sono aumentate del 7.200 percento.

È quindi evidente che tale scenario sta delineando in modo preponderante la nuova frontiera della tecnologia contemporanea, e l’esempio più lampante è il recente re-branding di Facebook a Meta. Qualche mese fa, infatti, il grande colosso che ad oggi possiede quattro dei social media più utilizzati al mondo ha presentato i propri piani per il futuro: il metaverso.

Considerato come il successore di Internet, potremmo identificare il metaverso come un universo del tutto funzionale e autonomo nel quale si è immersi a 360 gradi e dove è possibile ideare e costruire nuovi modi di comunicare.
Dal lato tecnologico è una combinazione di tecnologie hardware come AR (realtà aumentata), VR (realtà virtuale) e 5G che permette di vivere esperienze immersive estendendo così il mondo fisico in universi virtuali e semi-virtuali.
Internet diventerà obsoleto come affermano i giganti tecnologici?

Poiché il confine tra il mondo reale e quello virtuale è sempre più labile, il metaverso è destinato a diventare un luogo in cui le persone trascorreranno sempre più tempo e consentirà agli utenti di acquistare, creare, studiare, vendere, imparare, investire, giocare, interagire e svolgere tantissime altre attività e routine quotidiane. 

Secondo Gartner, un quarto della popolazione mondiale entro il 2026 trascorrerà almeno un’ora al giorno all’interno di metaversi.
Sarebbe giusto quindi considerare i metaversi come un’estensione della vita reale?

Ad oggi, purtroppo, non esiste ancora una definizione ufficiale e univoca di metaverso, ma quel che sembra certo è che rappresenterebbe un potenziale per creare un vastissimo ambiente virtuale in cui saranno possibili nuovi tipi di interazioni e nuove tipologie di business sia B2C che B2B.

L’idea di metaverso però non è del tutto nuova. Il primo a parlarne fu lo scrittore e romanziere americano di fantascienza Neal Stephenson dove, nel suo romanzo cyberpunk Snow Crash del 1992 ci fornisce un’idea di metaverso “primordiale”.
Lo descrive come un’ambiente virtuale, tridimensionale e condiviso, in cui le persone, rappresentate da alter ego digitali, sono in grado di interagire tra loro. Facciamo un passo indietro: il World Wide Web è stata una vera e propria rivoluzione tecnologica dirompente e senza precedenti.
Quando Internet venne per la prima volta utilizzato come mezzo di comunicazione su scala globale rappresentò un cambiamento tale da rivoluzionare la vita di ogni singolo individuo.
Chi l’avrebbe mai detto che la presenza online da parte delle aziende sarebbe stata così imprescindibile? Ciò che stiamo vivendo è probabilmente un cambiamento della stessa portata.

Siamo di fronte ad una rivoluzione simile a quella avvenuta agli inizi degli anni 90 con la nascita del web? Poiché le grandi aziende tecnologiche sono alla ricerca della prossima grande opportunità, sono già molti i brand che hanno deciso di ricavare uno spazio sul metaverso in cui le potenzialità di ampliare e approfondire relazioni diventano sempre più concrete, portando così la Customer Experience ad un livello superiore.

L’obiettivo rimane quello di creare una reale attrazione per i consumatori, innovando l’esperienza d’acquisto e aumentando sempre di più l’interazione tra aziende e mercato.

Diversi sono i settori che si affacciano a questo mondo come ad esempio aziende di moda, arredo, automotive e molte altre che, intuendone il potenziale e anche, se vogliamo, in pieno effetto FOMO (fear of missing out), stanno realizzando collezioni virtuali, sfilate e mostre dove è possibile provare ed acquistare prodotti attraverso avatar vivendo esperienze immersive al limite del reale.
L’ingresso nello spazio virtuale consente di creare esperienze con un altissimo livello di ingaggio aumentando così la visibilità dei brand e rendendo più facile la vendita di prodotti e servizi.
I recenti investimenti strutturali per garantire uno spazio dei vari brand sul metaverso sono in notevole crescita, investimenti che potrebbero coinvolgere social-media, e-commerce, apprendimento a distanza e telelavoro.
Parliamo ancora una volta di dati: secondo Fortune e Deloitte il potenziale di crescita di questo nuovo mercato sarà esponenziale, e grazie ad un notevole aumento degli utenti, raggiungerà i 13 trilioni di dollari entro il 2030. Solo negli ultimi 12 mesi Meta e Microsoft hanno investito 80 milioni di dollari e le operazioni che stanno portando avanti sono a dir poco colossali.

È evidente che questo fenomeno così dilagante, in grado di raggiungere un bacino di consumatori molto ampio, racchiuda un potenziale notevole e chi si occupa di comunicazione e marketing lo sa bene.
Un altro punto non trascurabile è l’impatto del metaverso sulla Gen Z, aspetto che rappresenta un punto chiave: i nati tra il 1996 e il 2012 fanno parte di quel target di consumatori estremamente appetibile per le aziende disposte ad innovarsi e creare nuovi mondi digitali.

A conferma di ciò, Secondo il rapporto sulle tendenze dei media digitali del 2021 di Deloitte, la partecipazione all’interno del metaverso è fondamentale per il marketing se si desidera impegnarsi con la Gen Z.

I brand stanno trasformando la loro strategia di marketing digitale proprio in questo senso: rimanere rilevanti verso questo pubblico di utenti considerato il più entusiasta nei confronti del metaverso.
Ma come preparare i piccoli business al metaverso? Cosa conviene fare?
È la stessa domanda che si sono poste le aziende con internet, chiedendosi se costruire un sito web sarebbe stato vantaggioso. Il metaverso attira l’attenzione di investitori e questo è evidente.

Tuttavia, i dubbi da risolvere sono ancora molti: ad esempio quale sarà la piattaforma di riferimento? Come si svilupperà? L’attenzione da porre nell’investire nel meta adeguato non è da sottovalutare.

Realisticamente per le aziende questo è il momento giusto per prepararsi al cambiamento, studiando il fenomeno e identificandone le possibilità più concrete.
La percezione ad oggi è che i consumatori siano sempre più aperti alla scoperta di nuove tecnologie ed è proprio per questa ragione che le aziende devono essere in grado di prepararsi al meglio ed affrontare questa transizione positivamente.

Ogni tecnologia che si evolve si combina con altre tecnologie per creare qualcosa di nuovo, e man mano che le nuove tecnologie vengono create e adottate, vengono costituiti nuovi modelli mentali, modi di lavorare e modelli di business che a loro volta richiedono ulteriori soluzioni tecnologiche.

Questo cambiamento non ci deve spaventare, ci deve invece indurre a porre curiosità ed attenzione sulle cose giuste perché ne beneficeremo, oltre che nell’immediato futuro, anche nel lungo periodo a prescindere dai cambiamenti che la tecnologia naturalmente ci porta.

Ti va di approfondire l’argomento? Contattaci, sarà un piacere parlarne insieme.

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